giovedì 5 giugno 2014

C'est vite fait


È stato un maggio silenzioso perché troppo veloce: troppi progetti, lavori, patate in pentola. È stato soprattutto un maggio non solo mio: ma condiviso, comunitario, esagerato dentro i giusti limiti. Bisogna cominciare a dare sostanza, peso e forma alle idee sennò qui  ne saltano altri, di mesi, e sarebbe un gran peccato, perché il sole dura di più e lo si sente proprio.

Per il momento sappiamo che è sufficiente un breve periodo appena fuori città, fra la campagna e il grande centro abitato. È un progetto rivoluzionario, anche se ovviamente «a suo modo»: nasce dall'idea che non ci sia il tempo necessario per essere amici e cittadini di un certo livello. Viaggiare e andare lontano è certamente un’occasione, ma spesso è in-sufficiente. Occorre scegliere un gruppo di persone fidate - ma che non passa insieme del tempo di qualità - e inserirle in un palcoscenico silenzioso e fiorito come quello dei Colli Berici.

Lo scopo principale è conoscersi fisicamente. C’è questa idea di sistemare la terra e il giardino, ma è tutto da valutare in base alle reali capacità dei ragazzi de La Comune, per quanto volenterosi . Il concetto è semplice: piccoli servizi secondo le proprie possibilità. Sporcarsi e sudare sotto il sole, tornare abbronzati la sera, preparare la cena. Il momento della cena è l’unico davvero importante, ognuno contribuisce al pasto apportando qualcosa di personale, o almeno di significativo, di sentito. Il pasto nella Comune è l’unico momento che richiede la presenza obbligatoria di tutti: dalla preparazione, alla portata in tavola, al caffè.

È un occasione per sperimentarsi come cittadini di confine: non coltivatori, non eremiti, non sciocchi. Il gruppo di persone affronta questa strana tranquillità insieme e così si stabilisce nella casa: tranquilli, sereni. Di giorno si lavora, si studia, si parte per un’escursione nel territorio della provincia. La sera, all’orario dell’aperitivo, qualsiasi visita è gradita e apprezzata. Fuori dalla cucina qualche candela non scaccia né mosche né zanzare, ma illumina a sufficienza le facce di ognuno. Si eccede nell’alcool e si fanno - a volte – molti discorsi, anche seri. Ovviamente La Comune ha un «suo» chiaro indirizzo politico: una bandiera rossa che si rifà direttamente alla grandiosa avventura parigina del 1871.



Quelli della Comune sono certamente dei vicentini, dei sognatori e degli idealisti.

1 commento:

  1. E' vero: viviamo molte occasioni per poter crescere, ma queste sono spesso insufficienti se considerate singolarmente. Ed è anche insufficiente rielaborarle da soli, anche se possono produrre stimoli.
    La cosa bellissima e semplicissima è proprio la condivisione del tempo. Questa volta tra amici, per saldare la voglia di stare insieme, per prendere coscienza, per sognare, ma anche per mettere sul tavolo da briscola tutti gli stimoli che reciprocamente ogni giorno ognuno regala agli altri. Piccole progettualità comuni...una boccata d'ossigeno.

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