lunedì 30 gennaio 2012

L'agenda



Ho un'agenda per quest'anno nuovo, duemilaedodici.
Non è la prima volta che inizio un'agenda. 
Succede sempre cosi: ne trovo una che mi attrae particolarmente 
(mi piacciono quelle serie, da persone importanti, copertina scura), 
la compro.

La prima settimana è fantastica! 
Scrivo ogni cosa, ogni impegno, con tanto di ore precise. 
Poi scrivo appuntamenti futuri, le date di qualche concerto, un compleanno.
Restano comunque tantissimi spazi bianchi.
Allora riempio le note di fine giornata,
con qualsiasi pensiero mi passi per la testa.
Rileggo, c'è da vergognarsi molto. 

E allora, puntualmente all'altezza del venti di gennaio, la mia agenda finisce.
Il più delle volte, 
diventa un quaderno dove mio papà spiega matematica a mia sorella.

Meglio cosi. 
Mi sono fermato molte volte cercando di annotarmi qualcosa. 
Non si può scrivere giù tutto. 
Sembra cosi ovvio vero? Però non lo è, non è cosi. 
Bisognerebbe dirlo forte in giro, che non si può scrivere tutto.
Una volta mi hanno detto di segnarmi che l'universo è infinito. 
Infinito! E la bellezza di un tempo infinito è che non può mai finire. In-finito.
Cioè un sacco di cose, tantissime, infinite possibilità, tempi, eventi, che se vuoi puoi segnare su un'agenda. Ho deciso che proprio non mi serve un'agenda.




Ho fatto una lista però. L'elenco delle cose da fare. 
Ve lo posso giurare, esiste. Un foglio protocollo, a righe.
Sono tantissime cose. Non lo farò leggere a nessuno , mai. 
Lo terrò per me.

Fra non molto tempo, sono sicuro, comincerò già a tirare delle righe.
Soprattutto, stavolta, spazi bianchi basta più.

martedì 17 gennaio 2012

trovatori di sentieri


C'erano impresse sulla sabbia delle orme;
Una di seguito all'altra che, provenendo dalla riva, 
continuavano verso un ammasso intricato di canne e alghe secche.


Inutile dire che tutti e due si misero subito a seguire queste tracce.



"Già! Questo è chiaro come un lampo d'estate!" 
ripetè Mowgli.
Ed entrambi presero il trotto rapido ed oscillante, 
caratteristico di chi segue una pista,
seguendo le impronte di quei piedi nudi.





lunedì 16 gennaio 2012

Passo 2. Concerto


Si lamentano tanto i signori di grandi e piccole città, dei volumi dei concerti.
La musica ad alto volume è una cosa brutta? 
Deve essere contenuta, avere dei limiti quantificabili, 
deve essere "di sottofondo".



Ci sono diversi tipi di concerti. 
Quelli con la chitarra acustica e la fisarmonica mi piacciono molto. 
Spesso parlano di situazioni allegre e divertenti, a volte si grida perchè si ha voglia di impegno e di passione. Ho ballato un gruppo che viene dai monti Berici e canta in dialetto. Ballare ai concerti è una cosa bellissima. Viene spontaneo anche per chi ha sempre pensato che si sarebbe fermato a guardare, che arrivare per osservare la scena bastava. Si è tutti ugualmente ridicoli davanti a qualcuno che canta. Io vorrei dire grazie al cantante. Segretamente vorrei prendere il microfono e cantare anche io. 
A volte non sai nemmeno cosa o chi sta suonando, ma torni a casa contento facendo attenzione a non pestare le linee dei marciapiedi. 
Voglio muovermi meglio quando c'è della musica.

Seguo il ritmo dei lampioni sul lungomare del mondo 

E i bar che passan le canzoni 

Sono tranquillo. la pioggia poi fa posto al tempo bello 
Così è da sempre e sempre resterà 
E tutto cambia e tutto cambierà, ancora 
Dov’è finito il mio stupore oh? 



Poi c'è il concerto quello grande, che aspetti da tanto, che poi metti il biglietto da qualche parte insieme ai ricordi belli e alle foto. I grandi concerti dove le luci hanno mille colori e la musica è cosi alta che quando esci ti fischiano le orecchie, e sai che è giusto cosi, perchè le parole della canzoni si fanno strada in ogni modo e ti lasciano solo e felice. Felice!
La musica ha ragione sempre. Io sono un grande musicista.