sabato 1 giugno 2013

troppa pioggia e poco giugno


C’è un certo gusto nel fare gli elenchi. L’elenco porta con sé un insieme di possibilità: di immaginarsi, disegnare sulla carta i pensieri, spiegare il lato bello e quello impossibile delle cose. Con Giovanni, anche lui appassionato di elenchi, passo del tempo a scrivere, a stracciare, a riscrivere fogli dove annotiamo i nomi dei calciatori. Calciatori seri, famosi. Liste ipotetiche di squadre fortissime. Ci diverte molto questo gioco. Lorenzo, che di calcio capisce gran poco, ha sentenziato: «non ci trovo il senso». Noi continuiamo a riscrivere i fogli e a leggerceli, anche adesso che siamo grandi: quando ci leggiamo, mi vengono alla mente altre cose, della Scuola.
Noi creiamo super-squadre sempre nuove: elenchi, elenchi anche questi.


Mi sfiora il pensiero che il Genio possa esaudire un certo numero di desideri, quanti voglio. Ovviamente ho già provveduto ad un elenco personale. Lo dico subito: non ho considerato la Pace nel mondo, il Lavoro e la Salute: cose troppo serie e banali, troppo richieste. Ci pensano Gandhi e Che Guevara a quello: è più corretto chiedere al Genio cose più possibili, anche per non stancarlo troppo.

Che suonino della musica a Ponte Pusterla. Perché no? Certo, non tutti i tipi di musica, solo quella lenta, da ascoltare seduti. Chi suona deve presentarsi quantomeno in abito elegante, come un saggio dei ragazzi del Conservatorio. D’altronde, è una grossa occasione per chi suona: coi mulini dietro, caspita.
Vorrei un gatto per la mia Camera Arancione: un gatto che non avesse bisogno di fare pipì, di lavarsi e di mangiare. - È possibile?
E una casa solo mia in Altopiano. Fra l’altro, io sono sulla strada giusta per arrivarci in comodità, nella giusta direzione verso le montagne. Una casa in legno, dove andare quando piove, a fare lo studioso, e portarci il gatto, gli amici, una ragazza. Un bacio. Rubare i libri dalle librerie, che non fosse reato: che si potesse.
Un corso di cucina dagli orari e dai contenuti molto flessibili.
Una super biblioteca di libri consumati e da consumare, come P. 
I libri senza un ordine.

Dai basta, ho già scritto troppo, non è mai bene esagerare.
Altrimenti, cazzo! Non funziona

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