giovedì 9 ottobre 2014

Direzione: Turchia


Immagazzino grandi quantità di sogni e con essi il desiderio fortissimo di realizzarne qualcuno.
Non invidio di nessuno.
Sì, sono insicuro: non so cosa fare, non so dove andare. Va bene così, cara mia, va bene così!
Consumo le strade della mia città-da-giorno e mi accorgo della grande bellezza che è aggiungere piccoli tasselli, un poco alla volta, a un’esistenza precaria per definizione: e appunto per questo più viva, più difficile, più vera del vero.

Mi accorgo anche dei traguardi che passano, dei quali siamo testimoni interessati e divertenti. 
Eppure è vero: in questo momento della nostra vita non si invecchia di niente, non di un centimetro. 
Ogni progetto, o lezione, o annuncio di lavoro, ci rende più saggi, grandiosamente più lontani dalla realtà, forse più innamorati. Io cammino fra le vie del Ghetto e mi sento più a casa di sempre; immagino una casa, al pianterreno, che dà sul Duomo. Non è un futuro da gente-tranquilla, è un affare conveniente, 180 euro e poco più.


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