C’è un certo
gusto nel fare gli elenchi. L’elenco porta con sé un insieme di possibilità: di
immaginarsi, disegnare sulla carta i pensieri, spiegare il lato bello e quello
impossibile delle cose. Con Giovanni, anche lui appassionato di elenchi, passo
del tempo a scrivere, a stracciare, a riscrivere fogli dove annotiamo i nomi
dei calciatori. Calciatori seri, famosi. Liste ipotetiche di squadre
fortissime. Ci diverte molto questo gioco. Lorenzo, che di calcio capisce gran
poco, ha sentenziato: «non ci trovo il senso». Noi continuiamo a
riscrivere i fogli e a leggerceli, anche adesso che siamo grandi: quando ci
leggiamo, mi vengono alla mente altre cose, della Scuola.
Noi creiamo
super-squadre sempre nuove: elenchi, elenchi anche questi.
Mi sfiora il pensiero che il
Genio possa esaudire un certo numero di desideri, quanti voglio. Ovviamente ho
già provveduto ad un elenco personale. Lo dico subito: non ho considerato la
Pace nel mondo, il Lavoro e la Salute: cose troppo serie e banali, troppo
richieste. Ci pensano Gandhi e Che Guevara a quello: è più corretto chiedere al
Genio cose più possibili, anche per non stancarlo troppo.
Che suonino
della musica a Ponte Pusterla. Perché no? Certo, non tutti i tipi di musica,
solo quella lenta, da ascoltare seduti. Chi suona deve presentarsi quantomeno
in abito elegante, come un saggio dei ragazzi del Conservatorio. D’altronde, è
una grossa occasione per chi suona: coi mulini dietro, caspita.
Vorrei un
gatto per la mia Camera Arancione: un gatto che non avesse bisogno di fare
pipì, di lavarsi e di mangiare. - È possibile?
E una casa solo mia in
Altopiano. Fra l’altro, io sono sulla strada giusta per arrivarci in comodità,
nella giusta direzione verso le montagne. Una casa in legno, dove andare quando
piove, a fare lo studioso, e portarci il gatto, gli amici, una ragazza. Un
bacio. Rubare i libri dalle librerie, che non fosse reato: che si potesse.
Un corso di cucina dagli orari
e dai contenuti molto flessibili.
Una super biblioteca di libri
consumati e da consumare, come P.
I libri senza un ordine.
Dai basta, ho già scritto
troppo, non è mai bene esagerare.
Altrimenti,
cazzo! Non funziona