È stato un maggio silenzioso perché troppo veloce:
troppi progetti, lavori, patate in pentola. È stato soprattutto un maggio non
solo mio: ma condiviso, comunitario, esagerato dentro i giusti limiti. Bisogna
cominciare a dare sostanza, peso e forma alle idee sennò qui ne saltano altri, di mesi, e sarebbe un gran peccato,
perché il sole dura di più e lo si sente proprio.
Per il momento sappiamo che è sufficiente un breve
periodo appena fuori città, fra la campagna e il grande centro abitato. È un
progetto rivoluzionario, anche se ovviamente «a suo modo»: nasce dall'idea che non ci sia il tempo necessario per essere amici e cittadini di un certo livello.
Viaggiare e andare lontano è certamente un’occasione, ma spesso è in-sufficiente. Occorre scegliere un
gruppo di persone fidate - ma che non passa insieme del tempo di qualità - e
inserirle in un palcoscenico silenzioso e fiorito come quello dei Colli Berici.
Lo
scopo principale è conoscersi fisicamente. C’è questa idea di sistemare la
terra e il giardino, ma è tutto da valutare in base alle reali capacità dei ragazzi de La Comune, per quanto volenterosi . Il concetto è semplice: piccoli servizi secondo le proprie possibilità. Sporcarsi e sudare
sotto il sole, tornare abbronzati la sera, preparare la cena. Il momento della
cena è l’unico davvero importante, ognuno contribuisce al pasto apportando
qualcosa di personale, o almeno di significativo, di sentito. Il pasto nella
Comune è l’unico momento che richiede la presenza obbligatoria di tutti: dalla
preparazione, alla portata in tavola, al caffè.
È un
occasione per sperimentarsi come cittadini di confine: non coltivatori, non
eremiti, non sciocchi. Il gruppo di persone affronta questa strana tranquillità
insieme e così si stabilisce nella casa: tranquilli, sereni. Di giorno si
lavora, si studia, si parte per un’escursione nel territorio della provincia.
La sera, all’orario dell’aperitivo, qualsiasi visita è gradita e apprezzata.
Fuori dalla cucina qualche candela non scaccia né mosche né zanzare, ma
illumina a sufficienza le facce di ognuno. Si eccede nell’alcool e si fanno - a
volte – molti discorsi, anche seri. Ovviamente La Comune ha un «suo» chiaro
indirizzo politico: una bandiera rossa che si rifà direttamente alla grandiosa
avventura parigina del 1871.
Quelli
della Comune sono certamente dei vicentini, dei sognatori e degli idealisti.
E' vero: viviamo molte occasioni per poter crescere, ma queste sono spesso insufficienti se considerate singolarmente. Ed è anche insufficiente rielaborarle da soli, anche se possono produrre stimoli.
RispondiEliminaLa cosa bellissima e semplicissima è proprio la condivisione del tempo. Questa volta tra amici, per saldare la voglia di stare insieme, per prendere coscienza, per sognare, ma anche per mettere sul tavolo da briscola tutti gli stimoli che reciprocamente ogni giorno ognuno regala agli altri. Piccole progettualità comuni...una boccata d'ossigeno.