Il 29 maggio, caldo pomeriggio di "spoglio" elettorale, Giacomo Possamai diventava il sindaco più giovane di Vicenza, in una tornata amministrativa dove la nostra città è stata l’unica con un’affermazione del centrosinistra. Una vittoria al ballottaggio, con una città divisa al voto a metà, ma dove il Sindaco uscente non è stato riconfermato. Un fatto eccezionale.
È passato un mese esatto dall’insediamento della Giunta e dal mio nuovo lavoro di assessore. Le foto di quel giorno mi ritraggono serio, compassato. Ancora non avevo capito fino in fondo. Ma il mio “sì” era ed è convinto, condiviso con la mia comunità politica e con chi mi ha sostenuto questi anni.
La felicità e il grande entusiasmo dei primi giorni si è tramutato in voglia e necessità di incidere, conoscere, agire. È stato un mese straordinariamente frenetico, veloce, pieno di incontri e di visite, di conoscenza e di studio, di appuntamenti e di giunte il mercoledì mattina. Mi è stato chiesto di occuparmi di aspetti che intersecano la mia vita, il mio lavoro e valori in cui credo fortemente: istruzione, edilizia scolastica, servizio civile, cooperazione internazionale e politiche per la pace. Tutti aspetti che concorrono insieme alla crescita della comunità in un’ottica di educazione, formazione e istruzione permanente. Ho accettato col cuore colmo di felicità ma anche di preoccupazione per le sfide difficili che dovremo affrontare, per una città che ha chiesto, con il nuovo Sindaco, un cambiamento.
A livello personale significa molto per me: lavoro, scout, tempo libero e relazioni sono dimensioni da rimodulare e incasellare in questa nuova dimensione, inaspettata ma estremamente motivante.
80 edifici, tutti da monitorare e pensare con attenzione, 10 istituti comprensivi, asili e scuole dell’infanzia da coordinare in un’ottica di continuità 0-6 anni, POFT, centri estivi, mense e trasporti, personale e cucina centrale. Sono le questioni e gli aspetti che sto conoscendo tutti i giorni dall’Ufficio dell’Assessorato Istruzione a Palazzo Territorio, il luogo dove passo parte delle mie giornate. Aspetti che si legano con la sfida di fare rete, di lavorare per l'inclusione, di non lasciare nessuno indietro, di formare anche gli adulti, le agenzie educative e i genitori sfruttando le competenze del nostro territorio. Non di lato, ma nella mia testa in stretta relazione, le politiche educative e di comunità che coincidono con la Casa per la Pace, il Forum, i ragazzi e le ragazze del Servizio Civile.
Con me la squadra di Giunta: una Giunta giovane ma che lavora con umiltà. E nei miei uffici persone preparate e disponibili, tecnici, posizioni organizzative, dirigenti e dipendenti che mi accompagnano quotidianamente nel lavoro e danno il massimo per garantire un servizio all’altezza per il bene più prezioso della nostra comunità: bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Ho potuto incontrare i dirigenti degli istituti comprensivi, la provveditrice agli studi, le coordinatrici dei nostri nidi, ma ancora molti e molte mancano all'appello.
Ho un’agenda fitta di appuntamenti ma questo mi motiva molto, mi spinge ad ascoltare per farmi un'idea e programmare un lavoro condiviso. Vorrei conoscere e visitare tutte le strutture che non ho avuto modo di vedere e incontrare educatori e insegnanti, funzioni strumentali, responsabili sicurezza, cooperative ed Enti che collaborano con noi per la gestione di questo delicato Servizio. Aiutare la partecipazione delle famiglie e dei genitori.
Le porte del mio Ufficio restano aperte, letteralmente sempre, in fondo al corridoio. Chi vorrà condividere progettualità e buone idee non trova la porta chiusa.
Noi abbiamo cominciato, speriamo insieme, a costruire la città che vogliamo. Avanti!