Ho un'agenda per quest'anno nuovo, duemilaedodici.
Non è la prima volta che inizio un'agenda.
Succede sempre cosi: ne trovo una che mi attrae particolarmente
(mi piacciono quelle serie, da persone importanti, copertina scura),
la compro.
La prima settimana è fantastica!
Scrivo ogni cosa, ogni impegno, con tanto di ore precise.
Scrivo ogni cosa, ogni impegno, con tanto di ore precise.
Poi scrivo appuntamenti futuri, le date di qualche concerto, un compleanno.
Restano comunque tantissimi spazi bianchi.
Allora riempio le note di fine giornata,
con qualsiasi pensiero mi passi per la testa.
con qualsiasi pensiero mi passi per la testa.
Rileggo, c'è da vergognarsi molto.
E allora, puntualmente all'altezza del venti di gennaio, la mia agenda finisce.
Il più delle volte,
diventa un quaderno dove mio papà spiega matematica a mia sorella.
diventa un quaderno dove mio papà spiega matematica a mia sorella.
Meglio cosi.
Mi sono fermato molte volte cercando di annotarmi qualcosa.
Non si può scrivere giù tutto.
Sembra cosi ovvio vero? Però non lo è, non è cosi.
Bisognerebbe dirlo forte in giro, che non si può scrivere tutto.
Una volta mi hanno detto di segnarmi che l'universo è infinito.
Infinito! E la bellezza di un tempo infinito è che non può mai finire. In-finito.
Cioè un sacco di cose, tantissime, infinite possibilità, tempi, eventi, che se vuoi puoi segnare su un'agenda. Ho deciso che proprio non mi serve un'agenda.
Ho fatto una lista però. L'elenco delle cose da fare.
Ve lo posso giurare, esiste. Un foglio protocollo, a righe.
Sono tantissime cose. Non lo farò leggere a nessuno , mai.
Lo terrò per me.
Lo terrò per me.
Fra non molto tempo, sono sicuro, comincerò già a tirare delle righe.
Soprattutto, stavolta, spazi bianchi basta più.